Virgilio Conrero

"MAGO" BAGNATO, "MAGO" FORTUNATO!


Di Virgilio Conrero preparatore, o meglio "MAGO" e dei sui successi sportivi si è scritto di tutto e di più. Meritatamente. Confermo tutto quello che di buono è stato scritto su questa persona, con la quale ho condiviso praticamente tutta la mia carriera sportiva ed alla quale ero e sono legato da un grandissimo affetto, fino a considerarlo come un secondo padre. Mi ha fatto vincere tutto quello che era possibile vincere per i nostri obbiettivi e mi ha fatto diventare il "Rudy" che ora scrive per voi. Grazie Virgilio per tutto quello che mi hai dato nello sport e nella vita. Eri, o meglio sei, un grande. Sai già che occupi perennemente uno spazio nel mio cuore e che ti apparterrà fino al giorno in cui saremo di nuovo insieme per rinnovati importanti successi. Mi piace però ricordare Virgilio non solo mago delle corse, ma anche affettuosamente come vittima casuale ed inconsapevole della nostra esuberanza. Poiché, purtroppo per lui, come dono divino per chiudere in bellezza la sua lunghissima e prestigiosa carriera, è piovuta dal cielo (Opel) una squadra di sciamannati (ovvero noi) che vinceva si tanto, ma che ne combinava anche di tutti i colori. A lui compreso. Come quella volta che a Castrocaro Terme io e Lucky, visto il caldo torrido di luglio, decidemmo di fare un gavettone a Fiabon per rinfrescarlo un po'. L'Hotel Rosa del Deserto, presso il quale alloggiavamo con tutta la squadra, disponeva di un bar giardino al piano terra, i cui tavoli erano collocati proprio sotto la finestra della camera di Lucky, situata al 4° piano. Virgilio Conrero, con la sua signora Sandra ed alcuni conoscenti, erano seduti ad uno di questi tavoli e stavano sorseggiando un caffè. Il loro tavolo era l'unico occupato ed era spostato a sinistra rispetto alla nostra finestra. Quando vedemmo arrivare Fiabon, io e Lucky piazzammo sul davanzale della finestra un recipiente contenente almeno 25/30 litri d'acqua e cubetti di ghiaccio, pronti a rovesciarglielo sulla testa. Puntualmente, appena lui mise piede nel giardinetto del bar e fu esattamente sotto di noi, girammo il recipiente provocando una sostanziosa cascata di acqua. Poi ci sporgemmo per controllarne gli effetti e ci prese subito il panico che ci causò momenti terribili, da non augurare a nessuno: man mano che l'acqua scendeva, il vento la spostava inesorabilmente verso il tavolo di Virgilio. Eravamo muti, attoniti, increduli e mortificati (anche se doveva ancora succedere !) e, se avessimo potuto, saremmo volati in giù per spostare l'acqua o Virgilio, sempre più in traiettoria rispetto allo tsunami che stata arrivando. Poi, siccome i miracoli non li può fare nessuno, tantomeno noi che peraltro non avevamo neppure le ali, per l'inesorabile forza di gravità la cascata arrivò a destinazione colpendo in pieno Virgilio (e solo lui!!), facendogli cadere la tazzina dalle mani e lasciandolo senza fiato, sia per la sorpresa, sia per la temperatura polare dell'acqua. Realizzato l'accaduto, sulla sorpresa prese il sopravvento l'incazzatura...Si girò verso l'alto (non vedendoci perché ci eravamo già dileguati) e diede il via ad una sequela di imprecazioni, maledizioni, parolacce ed improperi che, ai tempi moderni, avrebbe conquistato il primato nelle suonerie dei telefonini. Naturalmente, dopo accurate indagini, anche se per un po' sparimmo dalla circolazione, fummo smascherati, ma lui, da grand'uomo qual'era, seppe perdonarci, seppure continuando a borbottare. Sempre a Castrocaro, dopo la tripletta Opel al Colline di Romagna fu organizzata, come da tradizione consolidata, la classica cena di gruppo durante la quale Virgilio ringraziava, fra le lacrime, tutti gli artefici del successo, dai battilamiera, ai meccanici, ai piloti, ai copiloti ecc. ecc. Tutta la squadra (Tony, Rudy, Lucky. Penariol, Biasion, Siviero) era felice e lo manifestava a tavola in maniera via via sempre più vivace fino al classico lancio della frutta nella boule dell'acqua con la scusa di lavarla ma con l'obiettivo di bagnare i colleghi più vicini alla stessa boule. Virgilio era capotavola, lontano da questa, quindi fuori pericolo. Almeno apparentemente. Infatti, purtroppo per lui, quando il gioco si fece più pesante (dopo alcune scaramucce che mi avevano visto prevalere), Lucky prese un tovagliolo, lo inzuppò completamente nell'acqua con notevole aumento di peso, e lo lanciò nella mia direzione. Io mi abbassai e Virgilio fu colpito in pieno viso. Seguì un silenzio assoluto, totale. Si sentiva solo il battito di tutti i nostri cuori. Nient'altro. Io avrei voluto sprofondare, sparire, essere chissà dove ma non lì. Se avessi potuto tornare indietro nel tempo avrei vinto l'istinto di conservazione e mi sarei addirittura alzato in piedi per meglio proteggere Virgilio. Ma, anche il quel caso, ormai era troppo tardi. La commozione lasciò il posto all'incazzatura e la sequela di improperi completò quella dell'episodio precedente.

Ma era Virgilio Conrero. Un mito ed un esempio per tutti, anche come uomo. Grazie Virgilio di averci perdonato anche quella volta !


Tratto da GD-Gentleman Drivers e scritto da Rudy dal Pozzo